Onorevoli Colleghi! - La presente proposta ha l'obiettivo di riformare i corsi di lingua e di cultura italiane rivolti alle nostre comunità nel mondo, attualmente previsti da una legge approvata oltre trent'anni fa, la legge n. 153 del 1971, nella direzione di un intervento organico, che preveda un efficace coordinamento tra i Ministri interessati (Ministro degli affari esteri, Ministro della pubblica istruzione, Ministro per i beni e le attività culturali, Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, Ministro del lavoro e della previdenza sociale), al fine di garantire l'efficace diffusione della lingua e della cultura italiane, oggi sempre più all'interno di un processo di integrazione multilinguistica e multiculturale.
      Una riforma complessiva dell'intervento scolastico italiano all'estero, in termini strutturali in sintonia con il processo di modernizzazione del Paese che dovrà avvenire nei prossimi anni, non è più rinviabile. È urgente una legge organica che affronti sistematicamente tutti gli aspetti dell'intervento formativo e scolastico all'estero, e che risponda alla richiesta di formazione qualificata da parte dei nostri connazionali che non trova risposte adeguate nell'attuale quadro normativo di riferimento.
      È compito del Parlamento realizzare un processo riformatore, tenendo conto di un quadro complessivo in forte evoluzione, soprattutto in Europa.
      La riforma deve avvalersi di un efficace servizio di promozione linguistico-culturale dell'intervento scolastico pubblico, attraverso l'utilizzo di personale della scuola di ruolo, altamente qualificato e dotato di strumenti professionali idonei alle funzioni richieste all'estero, integrandolo, in

 

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casi specifici, laddove esso non fosse possibile, con l'intervento scolastico affidato anche ad enti gestori privati, in possesso di certificazione europea e sottoposti a controlli rigorosi sugli standard di qualità del servizio offerto.
      L'urgenza di rivedere l'intero assetto normativo che regola l'intervento scolastico e culturale italiano nel mondo ha lo scopo di porre rimedio al concreto rischio della scomparsa della lingua italiana, tra le lingue più importanti nel mondo, oggi addirittura esclusa dalle lingue utilizzate presso le istituzioni dell'Unione europea, pur essendo il nostro Paese tra i firmatari del Trattato di Roma.
      Con questa iniziativa parlamentare si intende, inoltre, salvaguardare la centralità dell'intervento statale al fine di garantire adeguati standard di qualità del servizio e di favorire proficui rapporti di collaborazione e di cooperazione con le autorità scolastiche locali delle varie realtà estere.
      Fermo restando il principio che gli interventi formativi devono essere differenziati secondo l'area geografica di riferimento, la legislazione in materia deve essere caratterizzata da grande flessibilità per adeguarsi al mutare della domanda formativa, deve introdurre il sistema della programmazione e puntare sull'insegnamento della lingua italiana come lingua straniera. La centralità dell'intervento statale, all'interno di un'impostazione multiculturale, con il supporto di adeguati investimenti, deve essere mantenuta. Bisogna definire gli strumenti in grado di fornire informazioni sui bisogni formativi e di verificare le ricadute di sistema della programmazione.
      A questo fine è necessario un forte investimento sul personale scolastico, in termini di: formazione iniziale e in servizio; supporti alla programmazione, alla didattica e a una verifica complessiva degli interventi; valorizzazione nel sistema scolastico metropolitano delle competenze acquisite alla conclusione dell'esperienza all'estero.
      Inoltre un nuovo sistema di utilizzo del personale deve basarsi su una necessaria valorizzazione delle professionalità acquisite e consentire il tempestivo avvicendamento e la conseguente ripresa di rapporto con la realtà scolastica italiana.
 

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